Nel secolo scorso, in Italia il palchetto era conosciuto quasi esclusivamente nelle provincie dell'Impero Austro-Ungarico: Trieste, Gorizia, Udine, Trento e Bolzano, oltre che in Piemonte e Lombardia.

Abbiamo una testimonianza di un palchettificio sorto alla fine del secolo scorso a Pestrane, vicino a Postumia, in Slovenia - un tempo territorio italiano in provincia di Trieste - che durante l'ultimo conflitto bellico fu costretto a trasferirsi in provincia di Verona, dove tuttora opera con la denominazione originale.

Prima degli anni cinquanta si produceva solo il palchetto classico "maschio e femmina" che si posava sulla sabbia o su magatelli affogati nel sottofondo o ancora su listelli galleggianti;lo spessore era di 17 e 22 mm, c'era poi quello da 11 mm, chiamato anche "sovrapponibile", che veniva posato su vecchi pavimenti di larice o abete. Inizialmente le specie legnose impiegate erano, ovviamente, quelle locali:per le conifere si utilizzavano larice,abete e pino(nella zona appenninica si faceva uso del cipresso); le latifoglie erano invece il rovere e il faggio, crudo o vaporizzato. Altre specie legnose talvolta impiegate erano frassino, acero, ciliegio, melo e pero.

Agli inizi degli anni cinquanta venne introdotto in Italia il lamellare da 8 mm: con un ritmo di sviluppo abbastanza irregolare si giunse così al completamento delle tipologie attuali,che comprendono anche il lamparquet da 10 mm, il listoncino da 14 mm, l'industriale a lamelle o cubetti e lo stratificato, nelle varie forme e spessori.

Siamo gli specialisti del palchetto!